Il decreto del presidente del consiglio (Dpcm) 1 ottobre 2012 (art. 6) stabilisce una struttura comune di base per gli uffici di diretta collaborazione dei ministri senza portafoglio, che prevede: ufficio di gabinetto; settore legislativo; segreteria particolare; ufficio stampa. In alcuni casi però non risultano presenti tutte queste figure. Si tratta in particolare degli uffici di diretta collaborazione del ministro della funzione pubblica Brunetta, dove non risulta un capo dell’ufficio legislativo, e della ministra delle politiche giovanili Dadone, dove sono indicati solo i vertici dell’ufficio di gabinetto. In altri casi, comunque, si trovano figure aggiuntive rispetto a quanto previsto dal Dpcm del 2012, come ad esempio quella del consigliere diplomatico.
Gli uffici di diretta collaborazione sono organi particolari il cui compito è quello di aiutare il ministro nella sua attività di indirizzo politico amministrativo. Si tratta dunque dei luoghi dove la volontà politica del ministro incontra competenze tecniche specifiche necessarie in vari ambiti della sua attività. Dal rapporto con l’apparato burocratico amministrativo, all’approfondimento di temi con profili altamente tecnici, fino alle relazioni internazionali e alla comunicazione istituzionale del ministro.
Per questo è fondamentale che tra il ministro e i vertici di questi uffici intercorra un solido rapporto di fiducia. Leggi “Che cosa sono gli uffici di diretta collaborazione dei ministri“
FONTE: Openpolis
(ultimo aggiornamento: martedì 6 Luglio 2021)