Osservando l’andamento dall’insediamento delle camere si osserva come già nel primo mese si siano registrati 21 cambi di gruppo, divenuti 22 il mese successivo. Questi tuttavia possono dunque essere considerati come assestamenti di inizio legislatura legati anche alle regole con cui possono essere formati i gruppi parlamentari. Poi nel corso del primo anno i cambi di gruppo sono stati pochi (2 alla camera e 2 al senato), almeno fino alla separazione tra Azione e Italia Viva dell’ottobre 2023. Successivamente con l’approssimarsi delle elezioni europee i cambi di casacca sono tornati a crescere. Un fenomeno che, almeno in parte, può essere interpretato come un posizionamento in vista del momento elettorale. Lo stesso in effetti sembra essere successo anche dopo queste elezioni. Da quel momento infatti, la maggior parte dei cambi di gruppo ha riguardato il Movimento 5 stelle (M5s), che alle europee ha ottenuto risultati molto inferiori alle parlamentari, e il cosiddetto terzo polo che, essendosi presentato diviso alle urne, non è riuscito a eleggere nessun esponente all’europarlamento.
Sono indicati i cambi di gruppo avvenuti nel corso dei primi 24 mesi della XIX legislatura. Sono conteggiati anche i cambiamenti dovuti a separazioni e nascite di nuovi gruppi, mentre non sono considerate le cessazioni dalla carica di parlamentare e i subentri.
FONTE: openparlamento
(ultimo aggiornamento: mercoledì 9 Ottobre 2024)