Al diminuire numero dei residenti cresce la quota di comuni in cui il sindaco è almeno al secondo mandato. Nei comuni più piccoli in effetti questo dato sfiora il 50% (48,4%) mentre si riduce al 42,3% in quelli tra 5 e 15mila abitanti e al 36,8% e in quelli più grandi. Tuttavia bisogna anche considerare che il dato è influenzato dalle norme stesse. Infatti se la legge prevedesse dappertutto un limite di due mandati, i comuni in cui oggi i sindaci sono al terzo incarico avrebbero necessariamente un primo cittadino al primo mandato. Osservando allora esclusivamente la quota di sindaci al secondo mandato emerge che il dato nei piccoli comuni (34,3%) è addirittura più basso di quello dei comuni più grandi (36,9%).
Sono stati considerati i sindaci in carica conteggiando esclusivamente gli incarichi che hanno ricoperto consecutivamente. Sono stati esclusi dal conteggio i mandati che hanno avuto una durata inferiore a 2 anni e sei mesi come previsto dall’articolo 51 comma 3 del Tuel. Non è stato possibile considerare validi, come invece prevede la norma, i mandati che pur essendo durati poco hanno avuto fine in ragione delle dimissioni del sindaco.
FONTE: openpolis
(consultati: venerdì 2 Febbraio 2024)