Nei ministeri presenza delle diverse forze politiche ha seguito un preciso bilanciamento tra le due maggiori forze politiche, a parte alcuni casi in cui, in particolare il Movimento 5 stelle, si trova in una posizione dominante.
La situazione più frequente è quella in cui la presenza di un ministro di un partito viene più o meno bilanciata da viceministri e sottosegretari di altri gruppi di maggioranza. Alle infrastrutture ad esempio sono esponenti del Pd sia la ministra che un sottosegretario, mentre il M5s esprime un viceministro e un sottosegretario.
Gli squilibri più evidenti invece si registrano nel ministero della difesa, dei beni culturali (dove gli esponenti Pd hanno maggiore peso), del lavoro, della giustizia e nel ministero dello sviluppo economico (dove a prevalere invece è il M5s). In quest’ultimo caso al fianco del ministro Patuanelli si trovano sia un viceministro che due sottosegretari del movimento, mentre a rappresentare il Pd sono presenti solo 2 sottosegretari.
Alcuni incarichi di governo, come i ministri senza portafoglio o i sottosegretari di stato alla presidenza del consiglio, non si svolgono in dei ministeri ma in dipartimenti della presidenza del consiglio. In consiglio dei ministri ogni componente ha la stessa importanza tuttavia è attraverso ministeri che viene gestito il grosso dell’attività amministrativa dello stato.
FONTE: openpolis
(ultimo aggiornamento: venerdì 9 Ottobre 2020)