Delle 5 regioni Italiane in cui al momento risultano delle aziende con al vertice un commissario solo in Emilia-Romagna (2 su 2) e Calabria (1 su 6) si trovano donne a ricoprire questo incarico. Complessivamente dunque in Italia sono il 18,8% le donne a ricoprire l’incarico di commissario in una Asl o in un’azienda ospedaliera (ad esclusione dei commissari prefettizi).
Il direttore generale è l’organo monocratico di rappresentanza legale e di governo sia delle aziende sanitarie locali che delle aziende ospedaliere. Talvolta tuttavia il direttore generale può essere rimosso prima del tempo oppure può dimettersi per ragioni proprie. In questi casi norme nazionali o regionali stabiliscono la possibilità che al suo posto la regione nomini, in via temporanea, un commissario straordinario. Inoltre strutture di questo tipo possono essere commissariate per decreto del ministro dell’interno a causa di infiltrazioni della criminalità organizzata. Questa ipotesi tuttavia non è stata considerata nell’analisi.
FONTE: openpolis
(ultimo aggiornamento: lunedì 21 Febbraio 2022)