Il calo della presenza femminile al vertice dei ministeri

Tra 2020 e 2023 la quota di donne che ricopre incarichi di vertice presso i ministeri o la presidenza del consiglio si è ridotta di 10 punti percentuali

Il calo del numero di donne al vertice dei ministeri è iniziato già da alcuni anni. Alla fine del 2019 infatti la percentuale di donne in posizione apicale era più alta di oltre 11 punti percentuali (41,4%). Negli anni successivi, con al potere prima il secondo governo Conte e poi il governo Draghi, questo dato si è ridotto, anche se in maniera contenuta. Il minimo è stato raggiunto a fine 2021, con il 35,9%, poi risalito al 37,6% nel giugno successivo. Tuttavia con l’entrata in carica del governo Meloni, nel giro di un anno, questa percentuale è calata drasticamente (-7 punti percentuali) arrivando ora a un valoro inferiore a un terzo del totale.

L’analisi considera la proporzione tra dirigenti uomini e donne che ricoprono posizioni apicali presso i ministeri o la presidenza del consiglio. Nei ministeri organizzati per dipartimenti sono stati considerati i capi dipartimento. In quelli organizzati per direzioni generali invece sia i direttori generali che i segretari generali. Non sono state invece considerate le unità di missione Pnrr istituite ad hoc che rimarranno attive solo fino al completamento del piano (2026). I dati sono indicati semestralmente: al 31 dicembre e al 30 giugno di ogni anno, a parte l’ultimo dato che è aggiornato al 23 giugno.

FONTE: openpolis
(ultimo aggiornamento: venerdì 23 Giugno 2023)

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