Nei primi mesi di un governo però, a causa del meccanismo dello spoils system, sono inevitabilmente gli incarichi nei ministeri ad essere quelli oggetto di più frequenti deliberazioni. Quanto al tema dell’equità di genere, anche in questo caso la maggioranza delle nomine ha riguardato uomini. Le donne sono state solo il 31,2%. A parte il caso particolare della Rai, sono gli incarichi da commissario straordinario quelli su cui si è registrata una maggiore equità di genere (40% di donne). Anche se è vero che per quanto riguarda gli incarichi nei ministeri (36,8%) se si limita l’analisi agli incarichi di vertice il dato sale al 42,9%. Nessuna donna invece nei vertici dei vigili del fuoco e negli organi giurisdizionali. Lo stesso si sarebbe registrato anche per i vertici delle forze armate e dell’intelligence se negli scorsi mesi Elisabetta Belloni non fosse stata nominata a capo del dipartimento delle informazioni per la sicurezza.
Gli incarichi conferiti dal consiglio dei ministri sono stati così classificati:
Ministero: incarichi dirigenziali o di vertice in strutture ministeriali;
Prefetture: incarico di prefetto a capo di un ufficio territoriale del governo;
Agenzie – Enti pubblici – Autorità: commissari, direttori generali, vice direttori generali o presidenti di agenzie pubbliche, autorità amministrative indipendenti, Banca d’Italia, Consob e di altri enti e istituti pubblici;
Commissari straordinari: commissari nominati dal governo per varie ragioni;
Vigili del fuoco: vertici del corpo;
Forze armate e intelligence: capi di stato maggiore e capi di organizzazioni di intelligence;
Organi giurisdizionali: vertici della giustizia amministrativa, di quella contabile nonché il vice avvocato generale dello stato pur non rientrando nella definizione di organo giurisdizionale;
Cnel: membri del consiglio nazionale dell’economia e del lavoro;
Rai: componenti del consiglio di amministrazione.
FONTE: governo.it
(ultimo aggiornamento: mercoledì 8 Settembre 2021)