Complessivamente alla data del 5 aprile sono 520 i decreti che ancora mancano all’appello. Il numero più consistente riguarda il ministero dell’economia e delle finanze. La struttura guidata da Giancarlo Giorgetti infatti deve ancora pubblicare 98 attuazioni rispetto alle 284 totali richieste. In valori assoluti, dopo quello dell’economia, i ministeri con il maggior numero di attuazioni mancanti a proprio carico sono ambiente (51), infrastrutture (44) e imprese (39). Se facciamo un confronto percentuale tra i decreti richiesti in totale a ogni dicastero e quelli che ancora mancano all’appello possiamo osservare che la struttura più in difficoltà è quella guidata dal ministro per gli affari europei, il sud, le politiche di coesione e il Pnrr Raffaele Fitto. Sono solo 9 le attuazioni demandate alla responsabilità di questa singola struttura ma 5 di queste mancano ancora all’appello, cioè il 55,6%. Seguono il ministero dell’ambiente (37,8%) e quello dello sport (28%). Da notare che in 57 casi è prevista la collaborazione di due o più strutture nella definizione dei contenuti dei decreti attuativi. In questo caso è ragionevole pensare che spesso i temi si allunghino. Sono infatti ancora i 26 i decreti attuativi che prevedono più ministeri co-proponenti che ancora devono essere emanati, cioè il 45,6%.
Il grafico mostra il numero di decreti attuativi richiesti dai provvedimenti legislativi varati nel corso della XVIII e XIX legislatura. Non sono disponibili informazioni circa il periodo precedente.
FONTE: elaborazione openpolis su dati ufficio per il programma di governo.
(ultimo aggiornamento: venerdì 5 Aprile 2024)