Il sito che riporta l’estensione a terra maggiore è quello di Casale Monferrato, in Piemonte. Si estende per quasi 74mila ettari che comprendono ben 48 comuni, di cui la maggioranza (45) in provincia di Alessandria, oltre che in quelle di Vercelli (2) e Asti (1). Sull’area sono presenti materiali da costruzione che contengono amianto che provengono dallo stabilimento ex Eternit. Nelle aree vicine allo stabilimento, è stato rilevato amianto nei suoli e nei sedimenti. Il Sin è stato incluso nell’elenco con la legge 462/1998.
Quello che invece registra l’estensione a mare più ampia è il Sin Sulcis – Iglesiente – Guspinese in Sardegna. Comprende circa 32mila ettari di area a mare più quasi 20mila ettari a terra. Di questi ultimi, 9.100 ettari sono situati in aree minerarie. È situato tra la provincia di Sud Sardegna e l’area della città metropolitana di Cagliari. La zona è stata principalmente interessata da attività minerarie che hanno portato a progressive contaminazioni di metalli pesanti dei suoli e delle acque sotterranee. Sono anche presenti delle aree caratterizzate da inquinamento da Ipa, luoruri, idrocarburi e contaminanti legati ai clicli produttivi del cloro soda e del dicloroetano.
I siti di interesse nazionale (Sin) sono delle zone considerate altamente a rischio in cui la quantità e pericolosità degli inquinanti presenti hanno un impatto sull’ambiente circostante sia sotto il profilo ecologico che sanitario. Come puntualizzato da Ispra, le misurazioni possono portare alla scoperta di nuove aree contaminate o gli impatti possono estendersi con il tempo su un territorio più vasto.
FONTE: elaborazione openpolis su dati Ispra
(ultimo aggiornamento: domenica 31 Dicembre 2023)