La quota di persone ospitate nei centri di accoglienza dei poli è passata dal 42,5% nel 2018 al 47% nel 2020, un aumento di oltre 4 punti percentuali. Mentre è diminuita leggermente la quota registrata nei comuni cintura (dal 30,2% al 28,3%) e in quelli periferici e ultraperiferici.
Il grafico mostra la distribuzione percentuale dei posti disponibili per l’accoglienza nei centri, in relazione alle classi dei comuni nei quali questi si trovano. I comuni italiani vengono divisi in 6 classi, che identificano ogni entità amministrativa (da sola o insieme ai comuni confinanti) in base alla presenza di servizi essenziali o alla distanza dal primo comune in cui i servizi sono presenti. Nel grafico, la categoria “polo” racchiude anche la classe “polo intercomunale”, la categoria “altro” racchiude i comuni non identificati in classi e quelli in cui è in corso l’identificazione. Per “posti disponibili” si intende la capienza di ciascun centro, indipendentemente dal fatto che in quel momento i posti siano occupati o meno. Sono state considerate le capienze nei centri di accoglienza straordinaria (Cas), centri di prima accoglienza e centri Sprar/Siproimi attivi al 31 dicembre di ogni anno.
FONTE: elaborazione openpolis su dati ministero dell'interno
(ultimo aggiornamento: martedì 29 Marzo 2022)