A fine 2019, quando il governo ha approvato la legge di bilancio, gli importi presentati dal ministero dell’interno erano, come negli anni precedenti, vistosamente sproporzionati. Il problema non sta nella previsione di spesa per l’accoglienza, quanto piuttosto nel fatto che il Viminale indica che questo importo può essere integralmente rendicontato come aiuto pubblico allo sviluppo. Un problema che non emerge rispetto agli altri ministeri. È ben noto infatti che per ogni voce di spesa, e a maggior ragione per i rifugiati, l’Ocse prevede specifici criteri di rendicontazione. Criteri puntualmente ignorati in questa sede dal ministero dell’interno.
La legge 125/2014 prevede che il ministero dell’economia e delle finanze (Mef) proponga ogni anno in sede di legge di bilancio, una tabella in cui sono indicati tutti gli stanziamenti destinati alla cooperazione da ciascun ministero.