Il divario più marcato si registra in Danimarca (quasi 10 punti percentuali di differenza). Risulta elevato anche in Ungheria, Grecia, Malta e Austria (tutte sopra i 6 punti percentuali). Mentre in 9 paesi dell’Unione lo scarto è a vantaggio delle donne: in questo caso, il dato più elevato è quello lettone (6 punti).
Sono indicate le percentuali di ricercatori e ricercatrici che dichiarano di essere precari, ovvero di avere un contratto a tempo determinato di breve durata o nessun contratto.
FONTE: elaborazione openpolis su dati Eige
(pubblicati: mercoledì 21 Dicembre 2022)