In base a questa indagine, basata su interviste a campione sui 14-15enni iscritti al biennio della scuola superiore, emerge come il caso prevalente rientri nelle attività domestiche e di cura (30,9% dei casi). Da notare come da questa categoria fossero escluse le attività rientranti nei piccoli aiuti in casa, comprendendo solo collaborazioni che per quantità di ore, impegno e interferenza con la scuola fossero assimilabili al lavoro domestico o di cura. Segue il settore della ristorazione (18,7%), con attività come barista, cameriere, aiuto in cucina, in pasticcerie o nei panifici. Vi sono poi le attività di vendita (14,7% del totale), sia in negozio che nel commercio ambulante, con funzioni di aiuto o come commesso. L’altro ambito che supera il 10% sono le attività in campagna: dall’aiuto nella coltivazione al lavoro con gli animali. Si avvicinano a questa quota anche varie attività artigianali che comprendono tra gli altri il lavoro di meccanico, elettricista, acconciatore.
Il dato considera le esperienze di lavoro dei 14-15enni, come raccolte nell’indagine “Game over” svolta da Associazione Bruno Trentin e Save the children.
FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Associazione Bruno Trentin e Save the Children
(ultimo aggiornamento: martedì 11 Giugno 2013)