In Toscana ed Emilia-Romagna l’accoglienza è più distribuita tra i vari comuni

Le prime 10 province e le ultime 10 per quota di comuni in cui è presente almeno un centro di accoglienza (2022)

Se un territorio riesce a distribuire i centri in tutti i suoi comuni, o quasi, l’accoglienza avrà un impatto inferiore sulla comunità ospitante, rendendo più facile l’integrazione degli ospiti ed evitando la formazione di “ghetti”. Sono soltanto 29 però le province in cui l’accoglienza è distribuita almeno nella metà dei comuni. In 6 di queste in particolare il dato supera l’80%. Al primo posto troviamo Prato dove tutti i comuni ospitano almeno una struttura. Questa provincia però è composta di soli 7 comuni, il dato dunque risulta meno significativo rispetto a casi come Firenze, dove i comuni coinvolti sono 38 su 41 (92,7%), o Reggio Emilia, con 38 comuni su 42 (90,5%). A seguire Ragusa con l’83,3% (10 comuni su 12), Pistoia e Brindisi entrambi con l’80% (16 comuni su 20).

Per “comuni interessati da progetti di accoglienza” si intendono i territori comunali all’interno dei quali sono state attivate strutture per l’accoglienza, siano essi centri prefettizi (prima accoglienza e Cas) o di competenza comunale (Sai). Sono stati considerati i centri attivi al 31 dicembre 2022.

FONTE: elaborazione openpolis su dati Centri d'Italia
(pubblicati: mercoledì 31 Gennaio 2024)

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