Italia a 2 velocità sull’occupazione femminile e sull’offerta di nidi

Tasso di occupazione femminile nella fascia d’età 25-49 anni e offerta di servizi prima infanzia nel comune (2022)

Prendendo i capoluoghi, ad esempio, emerge come la situazione sia fortemente differenziata. Sono tutte dell’Italia centrosettentrionale le 10 città con più occupazione femminile: Belluno, Siena, Bolzano, Trento, Lodi, Prato, Cuneo, Modena, Lecco e Milano. In questi comuni, l’occupazione femminile oscilla tra il 75,7 del capoluogo lombardo e l’81,9% di Belluno. Analogamente, in tutte queste città l’offerta di servizi per la prima infanzia supera la media nazionale (30 posti ogni 100 bambini), dai quasi 60 di Siena ai 35,1 di Cuneo.

Al contrario, sono tutte nel mezzogiorno le città italiane con l’occupazione femminile più bassa: Catania, Napoli, Palermo, Trapani, Andria, Taranto, Messina, Crotone, Siracusa e Trani. Comuni dove la percentuale di donne che lavorano varia dal 42,1% di Catania al 47,4% di Trani e Siracusa. In parallelo, anche in termini di servizi per la prima infanzia l’offerta di posti è sistematicamente inferiore alla media nazionale. Si attesta appena a 8 posti ogni 100 bambini a Catania, e in nessuna di queste – con l’eccezione di Siracusa (27,4%) raggiunge i 20 posti ogni 100 bambini.

Clicca sui tasti per consultare le due mappe comunali sul tasso di occupazione femminile e sul numero di posti ogni 100 bambini tra 0 e 2 anni.

FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Istat
(ultimo aggiornamento: sabato 1 Gennaio 2022)

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