Tra i territori coinvolti nel progetto, 3 sono essi stessi poli: Ancona, l’Aquila e Pordenone. Uno, la zona urbanistica di Borghesiana, pur essendo compreso all’interno della Capitale, il maggiore comune polo italiano, è collocato nella sua estrema periferia orientale. L’ultimo, Trebisacce, è un comune di area interna. Nello specifico un comune intermedio, essendo collocato a 36,5 minuti dal polo più vicino, Corigliano-Rossano.
Emerge in questo senso, rispetto agli altri territori del progetto, una “doppia marginalità” per Trebisacce. Data dall’essere collocata in una delle regioni più deprivate in termini di servizi, una tematica emersa sistematicamente nelle riflessioni in classe. Emblematiche in questo senso le riflessioni scaturite sulla qualità dei servizi sanitari, in una regione commissariata da anni.
Ciò non significa che la prossimità dei servizi non costituisca un tema anche negli altri territori. Nelle classi dei comuni polo sono molti gli studenti pendolari, che arrivano da comuni distanti, anche interni.
I punti rossi sulla mappa identificano i comuni polo in termini di servizi. Il colore di ciascun comune varia in base al tempo di percorrenza: più è scuro, maggiore il tempo previsto per raggiungere il polo più vicino.
Nel febbraio 2022 il Cipess ha aggiornato l’impianto metodologico per definire i poli e le aree interne, pur mantenendo l’impostazione di base. Rispetto alla classificazione precedente, la nuova ricorra a una metodologia più precisa nel definire i poli. In primo luogo, il criterio per individuarli è solo quello dei servizi presenti. Non vengono operate forzature per attribuire lo status di polo ai capoluoghi di provincia. Per approfondire, vai al glossario dedicato.
FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Agenzia coesione e Istat
(ultimo aggiornamento: martedì 15 Febbraio 2022)