Nella maggior parte dei casi, fortunatamente, la dichiarazione dello stato di emergenza riguarda un territorio specifico. Per questo, di solito, il capo della protezione civile nomina commissario il presidente della regione o un dirigente della pubblica amministrazione locale. La ratio di questa prassi è piuttosto semplice. Che si tratti di soggetti politici o di dirigenti amministrativi, sono queste le figure che conoscono meglio il territorio, le sue problematiche e le norme che lo regolano. È bene precisare però che in alcune se pur rare occasioni non è stato nominato alcun commissario per la gestione dell’emergenza.
In “dirigenti Pa locale” la classificazione include diversi tipi di funzionari che possono appartenere alla protezione civile del territorio o ad altri apparati tecnici delle amministrazioni locali. Per “altro politico locale” si intendono solitamente sindaci o assessori regionali. I “commissari nazionali” possono avere veste diversa come dirigenti della protezione civile nazionale, funzionari ministeriali o professori universitari. Nel caso di eventi calamitosi nella provincia autonoma di Trento non è indicato il commissario ma solo l’ente territoriale. La categoria “misto” include situazioni ibride in cui sono coinvolti molti territori e in ciascuno di questi è nominato commissario, a seconda dei casi, il presidente della regione o un dirigente locale. I dati del 2023 sono aggiornati a marzo, dunque non includo gli eventi più recenti.
FONTE: elaborazione openpolis su dati protezione civile
(ultimo aggiornamento: lunedì 27 Marzo 2023)