I vertici aziendali attuali sono tutti espressione, per un motivo o per un altro, del governo centrale. Alcuni commissari sono nominati dal ministero dell’interno a seguito di infiltrazioni criminali e seguono l’iter previsto per i commissariamenti per mafia: commissione di indagine prefettizia, valutazione del caso da parte del ministro degli interni, deliberazione in consiglio dei ministri e nomina dei commissari con decreto del presidente della repubblica.
Gli altri sono nominati dal commissario ad acta della regione in virtù del decreto Salva Calabria (35/2019). Anche in questo caso la nomina passa da una deliberazione del consiglio dei ministri e da un decreto del ministro della sanità.
Fa eccezione l’Asp di Crotone in cui era stato nominato un commissario straordinario che ha però rassegnato le dimissioni e al momento è il direttore amministrativo a svolgere l’incarico di direttore generale facente funzioni.
Normalmente, in base al decreto legislativo 502/1992, un’azienda sanitaria è guidata da un direttore generale nominato dalla regione (art. 3-bis).
FONTE: Openpolis
(ultimo aggiornamento: martedì 10 Novembre 2020)