Attualmente sono 8 le regioni in cui almeno un’azienda sanitaria ha una gestione commissariale. In diversi territori i commissariamenti riguardano solo una minoranza delle aziende sanitarie. È il caso della Lombardia (2 su 35) e del Piemonte (2 su 18). Valori un po’ più alti ma comunque riferiti a episodi isolati si trovano invece in Liguria (1 su 6), Emilia-Romagna (2 su 12) e Lazio (3 su 15). Cifre decisamente più alte invece risultano nelle Marche (5 su 6), in Sicilia (15 su 17) e Calabria (9 su 9). Su 39 commissariamenti complessivi infatti 29 si concentrano in queste regioni.
Il direttore generale è l’organo monocratico di rappresentanza legale e di governo sia delle aziende sanitarie locali che delle aziende ospedaliere. Talvolta tuttavia il direttore generale può essere rimosso prima del tempo oppure può dimettersi per ragioni proprie. In questi casi norme nazionali o regionali stabiliscono la possibilità che al suo posto la regione nomini, in via temporanea, un commissario straordinario. In alternativa, in situazioni specifiche, le regioni possono decidere di nominare il direttore amministrativo o il direttore straordinario quale direttore generale facente funzioni (FF) per il tempo strettamente necessario.
FONTE: openpolis
(consultati: lunedì 8 Maggio 2023)