L’attuale consiliatura del consiglio superiore della magistratura è quella in cui si trovano più donne tra i componenti togati, ovvero 6 su 20 (30%). Si potrebbe dunque supporre che le norme introdotte per favorire la parità di genere in queste elezioni abbiano funzionato. Bisogna segnalare tuttavia che, anche senza queste nuove norme nel 2006 e nel 2018 i magistrati arrivarono già a eleggere il 25% di donne. Non è semplice dunque affermare con sicurezza in che misura il dato attuale sia frutto delle nuove norme. Anche perché queste incidono solo sulle candidature, aspetto certamente importante, ma non sul numero di donne effettivamente elette (L. 195/1958, art. 23).
Sono considerati i componenti togati del consiglio superiore della magistratura presenti alla prima seduta di ogni consiliatura. Si tratta dunque di quei componenti eletti dai magistrati. Non sono invece considerati né i componenti laici né quelli di diritto. Inoltre non sono considerate eventuali sostituzioni avvenute nel corso della consiliatura.
FONTE: openpolis
(consultati: mercoledì 8 Marzo 2023)