La parola più utilizzata nell’ultimo discorso di Mattarella è stata “repubblica”, che compare 9 volte. Un termine che può sembrare scontato ma che in realtà di rado è comparso tra i più frequenti nei discorsi dei presidenti. Al secondo posto “futuro”, ripetuta 8 volte. Un termine che, con altri simili molto utilizzati, ha segnato il carattere del discorso del presidente che ha invitato esplicitamente a “stare dentro il nostro tempo, non in quello passato”. Al terzo posto (escludendo i termini “Italia” e “anno”) a pari merito 3 parole distinte che tuttavia si legano tra loro e con le precedenti, completandole. Sono infatti stati ripetuti 6 volte i termini “giovani”, “domani” e “libertà”. Parole che esprimono un senso di prospettiva e di fiducia verso un futuro che tuttavia, per essere realizzato ha bisogno del contributo di tutti.
Pur non essendo previsto né dalla costituzione né da altre norme il messaggio di fine anno è diventato negli anni una prassi irrinunciabile, iniziata nel 1949 e mai interrotta.
FONTE: elaborazione openpolis su fonte Quirinale
(ultimo aggiornamento: martedì 3 Gennaio 2023)