Le prefetture hanno grosse difficoltà ad assegnare i bandi per l’accoglienza

I bandi per la gestione di centri di accoglienza che sono stati ripetuti dalle prefetture italiane tra il 2020 e l'agosto 2023

Il fatto che una o più gare vadano deserte rappresenta un grosso problema per le prefetture. A questo si aggiunge il fatto che, anche bandi che non vanno completamente deserti, possono comunque non essere sufficienti, se gli operatori hanno presentato offerte per un numero di posti inferiore alle necessità. Tra i vari rimedi che possono essere adottati dagli uffici territoriali del governo, uno dei più comuni è quello di ripetere le gare. Questo fenomeno riguarda tutti i tipi di Cas ma, anche in questo caso, ha avuto un impatto maggiore sui centri gestiti in modalità in rete. In particolare nel 2022 più della metà dei principali accordi quadro per l’assegnazione di questo tipo di contratto sono stati ripetuti (24, il 52%).

Sono indicati gli accordi quadro considerati principali come indicato nel rapporto Centri d’Italia Un fallimento annunciato (nello specifico nella tabella 2.4) distinti per capitolato (come definito nella tabella 2.2). Rispetto a questo insieme è indicato il numero di bandi che sono stati considerati “ripetuti”. Per identificare un accordo quadro come ripetuto abbiamo proceduto come segue. Visto che un accordo quadro per centri di accoglienza delle categorie in oggetto dovrebbe avere, stando al capitolato, una durata di un anno prorogabile di un ulteriore anno, se dopo pochi mesi dalla pubblicazione di un accordo quadro ne viene pubblicato un altro destinato alla stessa identica categoria di centro, vuol dire che qualcosa non è andato come auspicato dalla stazione appaltante, ovvero la prefettura.

FONTE: elaborazione Openpolis-ActionAid Italia su dati Anac
(pubblicati: mercoledì 31 Gennaio 2024)

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