Nel 2030 i residenti in Italia con meno di 14 anni potrebbero essere 6,4 milioni, in base allo scenario mediano di previsione formulato da Istat. Un calo del 16,8% rispetto ai 7,7 milioni 2020. In parallelo, le persone con almeno 80 anni probabilmente supereranno per la prima volta 5 milioni: il 14,6% in più rispetto a quanto rilevato nel 2020 (4,4 milioni).
Nell’arco di un decennio, la quota di popolazione anziana passerebbe così dal rappresentare il 7,4% dei residenti al 8,7%. Una tendenza comune all’intero territorio nazionale, con intensità diverse. Nelle province di Savona, Terni e nella città metropolitana di Genova potrebbero superare l’11% nell’arco del decennio. Raggiungerebbero la doppia cifra anche altre 20 province: Oristano, Grosseto, Biella, Trieste, Livorno, Imperia, Sud Sardegna, Udine, La Spezia, Massa-Carrara, Ferrara, Verbano-Cusio-Ossola, Firenze, Belluno, Siena, Arezzo, Nuoro, Gorizia, Pistoia e Perugia.
A fronte di un aumento medio di circa il 15% nel numero di anziani, il centro-sud vedrebbe gli incrementi più consistenti: +41,65% a Cagliari tra 2020 e 2030, +35,52% nella città metropolitana di Napoli, +31% a Latina e Sassari, +30% nel casertano. Tuttavia, partendo da un livello più basso, l’incidenza delle persone con almeno 80 anni continuerebbe ad essere più contenuta nel mezzogiorno. In particolare nelle province di Caserta (6,3% della popolazione) e nelle città metropolitane di Napoli (6,5%) e Catania (7,2%).
La previsione sui dati del decennio è stata effettuata nell’ambito delle statistiche sperimentali di Istat, sulla base dello scenario mediano. Le previsioni sono formulate tenendo come base il numero di residenti al 1° gennaio 2020.
FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Istat
(ultimo aggiornamento: lunedì 29 Novembre 2021)