L’Italia ha completato solo il 38% delle scadenze riguardanti il proprio Pnrr

Il confronto sullo stato di avanzamento dei Pnrr dei vari paesi europei

Il governo, sia nelle dichiarazioni rilasciate alla stampa che all’interno della quinta relazione sullo stato di avanzamento del Pnrr, ha affermato che il piano italiano sia al primo posto nel confronto con gli altri paesi europei sia per quanto riguarda le scadenze già completate sia per quanto riguarda la quantità di risorse già ricevute. In realtà questi sono dati che dicono poco sulla qualità dell’operato del nostro paese nell’attuazione del piano se non contestualizzati in maniera corretta. Per fare un confronto con gli altri paesi europei è possibile fare riferimento ai dati messi a disposizione dalla commissione europea sull’apposita piattaforma. Per quanto riguarda le scadenze già completate il dataset presente non tiene ancora conto, limitatamente al caso italiano, dei traguardi e degli obiettivi che il nostro paese doveva conseguire entro il primo semestre di quest’anno. Ciò perché anche se la commissione ha già accertato il raggiungimento di tutti gli impegni e il conseguente invio dei fondi legati alla quinta rata, tale decisione deve ancora essere ratificata dal consiglio dell’Unione europea. Per fare un confronto più accurato con gli altri paesi europei sarà necessario attendere l’aggiornamento dei dati da parte della commissione. Tenendo presente questo elemento possiamo osservare che è in realtà la Spagna il paese che il numero assoluto di scadenze già completate più alto. Si tratta di 180 adempimenti già conseguiti a fronte di 595 scadenze previste in totale. Il nostro paese viene al secondo posto con 178 scadenze completate su 617 mentre al terzo troviamo la Croazia con 156 impegni già raggiunti a fronte dei 436 previsti in totale. Considerando il rapporto percentuale tra scadenze già raggiunte e il totale di quelle previste, l’Italia scivola addirittura al nono posto con il 29% circa. Al primo posto troviamo invece la Francia (67%) seguita da Danimarca (46%) e Lussemburgo (43%). Ovviamente bisogna tenere presente che questi paesi hanno un numero totale di scadenze da raggiungere molto più basso: 93 nel primo caso e addirittura solo 60 nel secondo. Considerando anche le scadenze italiane riguardante la quinta rata il rapporto percentuale del nostro paese sale al 38% circa. A questo proposito occorre rilevare che l’Italia ha già inviato anche la richiesta di pagamento dei fondi legati alla sesta rata. Per quanto riguarda le risorse già ricevute, l’Italia si trova ampiamente al primo posto anche senza considerare le risorse della quinta rata che ancora devono essere erogate. Nel nostro paese sono già arrivati 102,45 miliardi di euro. Il secondo dato più elevato è quello della Spagna che però si ferma a 38,41 miliardi. Segue la Francia con 30,86 miliardi. Occorre però tenere presente che l’importo dei Pnrr varia da paese a paese, per cui per fare un confronto omogeneo è utile valutare quindi il rapporto tra risorse già erogate e dotazione finanziaria totale. In questo caso al primo posto troviamo la Francia (76,6%) seguita da Estonia (53,7%). L’Italia si trova al quarto posto (52,7%) superata di poco anche dalla Danimarca (53%). Un altro elemento da tenere in considerazione quando si valuta lo stato di avanzamento del Pnrr italiano è quello legato al cronoprogramma delle rate. Il piano italiano prevede infatti 10 rate a cui si lega un diverso numero di scadenze da conseguire con cadenza semestrale fino al 2026. Non tutti i piani europei però hanno un cronoprogramma altrettanto impegnativo. Solo altri 7 Pnrr infatti prevedono il pagamento in 10 rate. Oltre all’Italia anche Croazia, Slovacchia, Portogallo, Slovenia, Spagna e Cipro. Non deve sorprendere più di tanto che questi paesi siano anche quelli che hanno già presentato il maggior numero di richieste di pagamento. Tra questi paesi effettivamente l’Italia è l’unica che ha già presentato la richiesta della sesta rata. La Croazia ne ha presentate 5, Spagna, Slovacchia e Portogallo 4.

I dati riguardanti il numero delle scadenze conseguite sono quelli forniti dalla commissione europea alla data del 26 luglio e non tengono ancora conto delle scadenze legate al conseguimento della quinta rata a cui però la commissione europea ha già dato il via libera. Via libera che però deve essere ratificato dal consiglio dell’Unione europea.

FONTE: elaborazione openpolis su dati commissione europea
(ultimo aggiornamento: venerdì 26 Luglio 2024)

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