Interessante osservare come le 10 province dove entro il 2030 si dovrebbe registrare il maggior calo di bambini siano anche tra quelle con più minori che oggi vivono in aree interne e in cui spesso i servizi sono meno capillari.
Si tratta di Nuoro, dove oggi oltre l’85% dei bambini con meno di 2 anni vive in un comune periferico o ultraperiferico, Isernia (66,4%), Potenza (53,7%), Campobasso (45,9%). In queste 4 province, tutte ai primi 10 posti per percentuale di minori in aree periferiche, i residenti più giovani nel 2030 potrebbero tra il 15 e il 20% in meno di oggi, secondo lo scenario di previsione mediano di Istat. Segue Cosenza, anch’essa a forte rischio spopolamento e 15esima provincia in Italia con più bambini nei comuni maggiormente distanti dai centri (24,1%).
Tutte le altre province a maggior spopolamento sono comunque tra le prime 35 per quota di bambini in aree interne: Sud Sardegna, Sassari, Oristano, Reggio Calabria. L’unica eccezione è la città metropolitana di Cagliari, dove un forte spopolamento da qui al 2030 non è associato a presenza di minori in territori periferici.
La linea rossa delimita i territori delle 10 province per cui è previsto, in uno scenario mediano, il maggior calo di residenti tra 0 e 4 anni tra 2020 e 2030.
Nell’elaborazione è considerata l’offerta di asili nido e di servizi integrativi per la prima infanzia, nel settore pubblico e in quello privato.
FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Istat
(ultimo aggiornamento: sabato 14 Gennaio 2023)