In Italia l’indice delle prospettive di carriera per gli uomini è 55,7 (comunque meno della media Ue, pari 63,1). Per le donne risulta ancora più basso: 51,9 (61,5 in Ue). Rispetto al livello europeo, in Italia è più ampio il divario di genere nelle prospettive di carriera: 1,6 punti in Ue, 3,8 per l’Italia.
Così com’è più ampia della media continentale la segregazione nei percorsi Ict. Le iscritte a corsi universitari o terziari di questo tipo sono il 19,3% in Ue (61,4 punti percentuali in meno degli uomini) e il 14,6% in Italia (oltre 70 punti di divario con la quota maschile).
Sull’asse delle ascisse è rappresentato il divario di genere nella quota di studenti iscritti a percorsi terziari (universitari e assimilati) nel campo Ict (ad esempio per l’Italia il divario nel 2020 è di 70,7 punti percentuali: il 14,6% sono donne mentre il restante 85,4% sono uomini).
Sull’asse delle ordinate è rappresentato l’indice delle prospettive di carriera, elaborato da Eurofound (2015) e utilizzato da Eige per il Gender Equality Index del 2022. Questo parametro combina gli indicatori della condizione occupazionale (lavoratore autonomo o dipendente), del tipo di contratto, delle prospettive di avanzamento di carriera percepite dal lavoratore, della probabilità percepita di perdere il posto di lavoro e dell’esperienza di ridimensionamento nell’organizzazione. Viene misurato su una scala da 0 a 100, dove maggiore è il punteggio, maggiore è la qualità del lavoro. Ad esempio per l’Italia il divario è di 3,8 punti, essendo il punteggio di 55,7 per gli uomini e di 51,9 per le donne.
FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Eurostat, Eige e Eurofound
(pubblicati: lunedì 12 Dicembre 2022)