Nel 2021 la partecipazione all’istruzione e cura della prima infanzia nella fascia d’età tra i 3 anni e l’obbligo scolastico si è attestata al 91% nel nostro paese. Un dato positivo, se letto alla luce del primo obiettivo stabilito a livello europeo, nel consiglio europeo di Barcellona del 2002.
Questo aveva previsto che almeno il 90% dei bambini e dei ragazzi fosse coinvolto in attività di educazione e cura. Nel 2021 il nostro paese si è collocato un punto al di sopra rispetto a questo target.
Allo stesso tempo, nell’ambito della revisione degli obiettivi sull’istruzione successiva all’emergenza Covid, l’Unione europea ha deciso di aggiornare il target. Prevedendo che almeno il 96% dei minori vi prendano parte entro il 2030. La nuova soglia è stata stabilita e ribadita in diversi documenti. Dapprima nel febbraio 2021, con la risoluzione del consiglio che ha indicato il quadro strategico per la cooperazione europea nel settore dell’istruzione e della formazione, in vista del 2030. Successivamente il nuovo target del 96% è entrato nella revisione degli obiettivi di Barcellona, alla fine dell’anno scorso. Si tratta di obiettivi quindi piuttosto recenti, e con di fronte l’orizzonte temporale di questo decennio per raggiungerli. Tuttavia rispetto a questo target l’Italia risulta molto più indietro: mancano infatti 5 punti al nostro paese per raggiungerlo. Senza contare che alcuni paesi – come la Francia – hanno già reso o stanno rendendo di fatto universale l’accesso a questo livello di istruzione.
Dati 2021 provvisori per la Francia. La definizione dell’indicatore è parzialmente differente per il Portogallo.
FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Eurostat
(pubblicati: giovedì 25 Maggio 2023)