In termini di vulnernabilità sociale, il dato mediano dei comuni del mezzogiorno supera quota 100, è più contenuto nel centro Italia (99 circa) mentree non raggiunge quota 98 (come dato mediano) nei comuni settentrionali.
Rispetto alla quota di adulti (25-49 anni) con titolo di studio terziario, il dato raggiunge in media il 28,9% nel centro e circa il 27% nel nord. Mentre si attesta al 23,4% nel sud e al 21% nelle isole.
Il grafico mette a confronto la quota di adulti (25-49 anni) laureati nel comune con l’indice di vulnerabilità sociale e materiale dello stesso.
Il primo indicatore è stato elaborato a partire dai dati del censimento permanente (dati 2020) e calcola la quota di residenti tra 25 e 49 anni che dispongono di:
- un diploma di tecnico superiore ITS o titolo di studio terziario di primo livello;
- un titolo di studio terziario di secondo livello / dottorato di ricerca.
Il secondo indicatore rende possibile stimare per ciascun territorio la sua vulnerabilità, a partire dalle caratteristiche di chi ci abita. Più è alto, maggiore è il rischio di disagio e vulnerabilità in quella zona. I dati, relativi al censimento generale del 2011, a livello nazionale sono stati riclassificati rispetto ai confini comunali del 2018.
FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Istat (mappa rischi e censimento permanente)
(ultimo aggiornamento: giovedì 9 Dicembre 2021)