Nel mezzogiorno più famiglie in disagio e abitazioni in cattive condizioni

Ogni punto è una provincia italiana: in basso a sinistra quelle con meno famiglie in disagio e meno edifici residenziali in cattive condizioni; viceversa in alto a destra

Tendenzialmente, un territorio con molte famiglie in difficoltà economica  è anche un territorio dove la condizione degli edifici residenziali risulta peggiore. In media, sulla scorta di quanto rilevato nell’ultimo censimento generale, la quota di edifici residenziali in stato di conservazione mediocre o pessimo si attestava sul 22%. Mentre la quota di famiglie in potenziale disagio era pari al 2,7%. I dati allora raccolti avevano fatto emergere una forte relazione territoriale tra i due fenomeni: sono infatti le province del sud e delle isole quelle caratterizzate dalla maggiore incidenza sia delle famiglie con figli in potenziale disagio, sia degli edifici in cattive condizioni. Come si osserva dal grafico, nel quadrante in alto a destra – ovvero quello dove si collocano i territori che superano entrambe le medie nazionali – compaiono quasi esclusivamente province del mezzogiorno, con la sola eccezione di Frosinone.

 

 

Per stimare l’incidenza delle famiglie in potenziale disagio economico, viene calcolato il rapporto percentuale tra il numero di famiglie con figli con la persona di riferimento in età fino a 64 anni nelle quali nessun componente è occupato o ritirato dal lavoro e il totale delle famiglie. Caratteristiche che molto probabilmente indicano una situazione di forte disagio.

Il dato sulla quota di edifici residenziali in cattive condizioni è calcolato sommando la percentuale di edifici residenziali in muratura in stato di conservazione mediocre con quelli in stato pessimo. Entrambi gli indicatori sono stati elaborati a partire dalle informazioni raccolte nel censimento generale 2011.

FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Istat
(ultimo aggiornamento: domenica 9 Ottobre 2011)

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