Il problema dell’inquinamento riguarda soprattutto le scuole collocate nelle città. Tra i capoluoghi la quota di edifici vicini a fonti inquinanti è più doppia rispetto la media: 5,5%. Si abbassa invece al 1,5% tra i comuni non capoluogo. Nei territori periferici e ultraperiferici – distanti più di 40 minuti, se non oltre un’ora, dalle città polo più vicine – la quota di edifici prossimi a fonti di inquinamento scende sotto l’1%. Tuttavia vi sono differenze rilevanti tra le stesse città. Foggia e La Spezia sono i capoluoghi con più scuole vicini a fonti inquinanti, con oltre il 40% degli edifici scolastici statali. A seguire Taranto, Imperia e Milano con quote superiori al 20%. Sono 52 i capoluoghi in cui nessun edificio scolastico è stato dichiarato vicino a fonti di inquinamento atmosferico: circa la metà del totale.
Non sono disponibili dati per il Trentino-Alto Adige. I dati, pubblicati sul portale open data del ministero dell’istruzione, sono forniti dagli enti locali proprietari o gestori degli edifici adibiti ad uso scolastico. Per determinare univocamente il concetto di “prossimità” all’edificio scolastico, il ministero segnala nelle linee guida alla compilazione che, “generalmente, nei regolamenti comunali si considera ‘prossimo’ a un edificio, un elemento urbanistico che si trovi entro il raggio di 300 metri dall’edificio stesso”.
FONTE: elaborazione openpolis – Con i Bambini su dati Mim
(pubblicati: martedì 12 Settembre 2023)