Al crescere del numero di figli minori, cresce anche la frequenza con cui il nucleo si trova in povertà assoluta. Nelle coppie con un figlio l’incidenza è del 6,6%, a fronte di una media di indigenza nelle famiglie con minori del 12,4%. La quota sale all’11,6% in presenza di 2 figli e al 18,8% con 3 o più figli. Tra le famiglie con un solo genitore la quota sfiora il 15%. Anche condizione professionale dei genitori incide enormemente sulla povertà minorile. Se la persona di riferimento svolge un lavoro da dirigente, quadro o impiegato, la povertà familiare dei nuclei con bambini e ragazzi è del 3,7%. Sale al 19,4% se è operaio e al 23,9% quando è in cerca di occupazione.
Una persona si trova in povertà assoluta quando vive in una famiglia che non può permettersi l’insieme dei beni e servizi che, nel contesto italiano, sono considerati essenziali per mantenere uno standard di vita minimamente accettabile. I dati presentati fanno riferimento alla nuova revisione metodologica sulla misurazione della povertà assoluta, avviata da Istat tra 2021 e 2023.
FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Istat
(pubblicati: giovedì 17 Ottobre 2024)