Tra i residenti con meno di 18 anni infatti la quota di poveri assoluti raggiunge il 13,4%, quasi 4 punti in più del dato medio della popolazione. Anche nel 2022, quindi, tendenzialmente al diminuire dell’età cresce l’incidenza della povertà assoluta. Un trend che – come abbiamo avuto modo di raccontare in passato – è stata una costante dagli anni successivi alla crisi del 2008. Sono soprattutto alcune fasce d’età a risentirne particolarmente. Tra 0 e 3 anni si raggiunge l’incidenza massima: il 14,7% dei bambini più piccoli vive in povertà assoluta. La quota supera il 14% anche tra i 4 e i 6 anni (14,3%), ed è poco inferiore in quella successiva (13,6% tra 7 e 13 anni). Sopra la media anche gli adolescenti tra i 14 e i 17 anni (11,7%).
Una persona si trova in povertà assoluta quando vive in una famiglia che non può permettersi l’insieme dei beni e servizi che, nel contesto italiano, sono considerati essenziali per mantenere uno standard di vita minimamente accettabile.
A seguito di una revisione metodologica avvenuta nel 2023, questi dati non sono confrontabili con la serie storica precedente. Entro la fine del 2023 è stato previsto dall’istituto il rilascio della serie storica ricostruita. Il 2021 è già stato ricostruito secondo la nuova metodologia.
FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Istat
(pubblicati: mercoledì 25 Ottobre 2023)