Il limite dei dati elaborati è che conosciamo il numero di strutture, ma non ulteriori criteri dimensionali per fare una valutazione più ponderata. Ad esempio non abbiamo indicazioni per valutare il numero di minori che è effettivamente in grado di accogliere ciascuna biblioteca. Con i dati attualmente disponibili, ciascuna struttura conta a prescindere dalla dimensione effettiva. Perciò le grandi città metropolitane finiscono penalizzate, perché possono ospitare biblioteche di grandi dimensioni che nei dataset contano comunque un’unica struttura. Stanti questi limiti, sono comunque possibili alcune riflessioni. Istat indica che le regioni con meno bambini e adolescenti lettori sono Sicilia, Campania, Calabria e Puglia. Anche rispetto alla presenza di biblioteche, stando ai dati disponibili, si trovano tutte nella seconda metà della classifica.
Nell’elaborazione sono state considerate le biblioteche censite come pubbliche oppure non specializzate (potenzialmente accessibili dagli utenti più giovani). Al contrario, il dato non tiene conto delle altre strutture, tra cui quelle biblioteche specialistiche, quelle universitarie e quelle prive di classificazione.
FONTE: elaborazione openpolis - Con i bambini su dati Abi
(ultimo aggiornamento: mercoledì 1 Novembre 2017)