Le stime globali sul lavoro minorile, stilate da Unicef e dall’organizzazione internazionale del lavoro (Oil), indicano in 160 milioni i bambini e gli adolescenti di età compresa tra 5 e 17 anni costretti a lavorare nel mondo, all’inizio del 2020. Quasi la metà di loro (79 milioni) svolge un lavoro pericoloso, che può danneggiarne direttamente la salute e lo sviluppo psico-fisico. Cifra che rischia di essere aggravata dall’impatto della crisi sociale ed economica seguita alla pandemia. Sono ancora Unicef e Oil a stimare che, entro la fine di quest’anno (2022), l’assenza di misure per mitigare l’impatto sociale del Covid-19 potrebbe far salire il numero a 168,9 milioni di bambini e adolescenti. I dati attualmente disponibili indicano come la quota di minori che lavorano nel mondo si avvicini al 10% in tutte le fasce d’età, con una prevalenza maschile.
I dati qui esposti sono tratti dal rapporto del 2021 di Unicef e Oil sul lavoro minorile.
FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Unicef e Oil
(ultimo aggiornamento: giovedì 10 Giugno 2021)