Complessivamente il governo Meloni ha risposto a 261 atti di sindacato ispettivo che non prevedessero una risposta immediata sui 1.867 presentati in totale. In valori assoluti il ministero maggiormente “attenzionato” è quello dell’interno con 244 atti ispettivi presentati. Seguono il ministero dell’ambiente (208) e quello della salute (177). Il maggior numero di risposte, sempre in termini assoluti, è stato fornito dal ministero della giustizia (91). Seguono quello dell’ambiente (31) e quello degli esteri (25). Il ministero della giustizia si conferma al primo posto considerando anche il tasso di risposte fornite rispetto agli atti ispettivi sottoposti ed è anche l’unico a riportare un dato superiore al 50% (54,5%). Seguono il ministero della famiglia (36,4%) e quello degli esteri (36,2%). Da notare che 4 ministeri non hanno fornito nessuna risposta dall’inizio della legislatura. Si tratta dei dicasteri dell’economia (139 atti di sindacato ispettivo presentati), della pubblica amministrazione (26), dello sport (16) e degli affari regionali (7).
Nel grafico sono conteggiati solamente gli atti di sindacato ispettivo con risposta non immediata. Ciò perché in questi casi l’esecutivo non può sottrarsi al confronto, di conseguenza questi atti fanno registrare un tasso di risposta sempre superiore al 90%. Nel grafico non sono rappresentati i dati relativi al ministro per i rapporti con il parlamento e quella per le riforme perché a loro non sono stati sottoposti atti rientranti nelle categorie oggetto dell’analisi.
FONTE: elaborazione openpolis su dati camera dei deputati
(ultimo aggiornamento: mercoledì 31 Maggio 2023)