È indubbio che tutti i paesi europei stanno incontrando grandi difficoltà nell’attuazione dei propri piani nazionali di ripresa e resilienza. Tanto che tutti gli stati membri hanno presentato almeno una richiesta di revisione. A questo proposito è opportuno ricorda che la stessa Commissione europea ha recentemente esortato i governi nazionali ad eliminare dal piano quei progetti che rischiano di non concludersi entro il 2026, inserendo eventualmente altre opere e individuando altre fonti di finanziamento per i progetti ormai avviati. A questo proposito però è opportuno anche evidenziare che il tanto declamato primato dell’Italia nell’attuazione del proprio piano è tutto da verificare. Certamente la performance del nostro paese è buona considerando che il piano italiano è ampiamente il più impegnativo ma prendendo in esame diversi punti di vista l’Italia non figura mai al primo posto. Partendo dalla percentuale di milestone e target già completati ad esempio possiamo osservare che l’Italia attualmente si attesta sul 43%. Dato che salirebbe al 54% considerando anche le scadenze legate alla richiesta di pagamento della settima rata, ancora in corso di valutazione da parte della Commissione europea. Anche considerando questa seconda percentuale, possiamo osservare che ci sono almeno due paesi che fanno meglio: Romania (86% di scadenze completate) e Francia (73%). Anche per quanto riguarda le richieste di pagamento è vero che il nostro paese è l’unico ad averne già inviate 7, d’altra parte però non tutti gli stati hanno un piano che prevede il pagamento in 10 rate. Oltre all’Italia rientrano in questa casistica anche Cipro, Croazia, Portogallo, Slovacchia, Slovenia e Spagna. Facendo riferimento al rapporto tra richieste inviate e parere positivo espresso dalla Commissione europea notiamo che c’è almeno un paese che fa meglio, almeno per il momento, ed è la Grecia. Quest’ultima infatti ha lo stesso numero di valutazioni positive dell’Italia (6) ma con un numero totale di 9 rate da richiedere. La Francia poi si affianca all’Italia in questo caso con 3 valutazioni positive rispetto alle 5 rate totali previste dal piano transalpino.
La Commissione europea non considera come ancora come completate le scadenze legate alla settima rata del Pnrr che dovevano essere conseguite entro la fine del 2024 di cui però l’Italia ha già inviato la richiesta di pagamento.
FONTE: elaborazione Openpolis su dati Commissione europea
(ultimo aggiornamento: mercoledì 5 Marzo 2025)