Servizi digitali della Pa, alla Lombardia oltre 200 milioni

Complessivamente i fondi Pnrr già assegnati per progetti in ambito di cittadinanza digitale ammontano a circa 1,6 miliardi di euro. Quasi tutti questi fondi sono “territorializzabili” cioè il loro impatto può essere localizzato su uno o più specifici comuni. Parliamo in questo caso di circa 1,16 miliardi di euro. I restanti 455,1 milioni circa invece sono classificati come “nazionali”: sono gestiti cioè a livello di amministrazioni centrali e si stima che possano avere un impatto su tutta la penisola. Per questo non sono localizzabile su uno specifico territorio. A livello regionale è la Lombardia l’area a cui sono stati assegnati più fondi (202,7 milioni). Seguono il Piemonte (124,5) e il Veneto (97,3). La Campania è la prima regione del mezzogiorno per quantità di risorse attribuite (95,6 milioni). Escludendo i fondi di carattere nazionale, possiamo osservare che al sud sono state attribuite per il momento circa il 35,8% delle risorse. Meno della quota minima del 40% prevista del Pnrr. A livello di singole misure, quella che vede il maggior numero di risorse già attribuite riguarda il miglioramento della user experience degli utenti per quanto riguarda i servizi digitali della Pa (787 milioni). Seguono il potenziamento nell’utilizzo della piattaforma PagoPa e dell’app Io (245,4 milioni) e la digitalizzazione degli avvisi pubblici (183,6 milioni).

Il grafico rappresenta la ripartizione tra le regioni dei fondi Pnrr dedicati al miglioramento dell’esperienza dei cittadini nei rapporti con la pubblica amministrazione, con particolare riferimento alla digitalizzazione dei servizi. In base ai dati disponibili un importo pari a circa 455,1 milioni di euro è attribuito a progetti di carattere nazionale e non è quindi localizzabile su un singolo territorio.