I dati sono coerenti con l’andamento generale dell’economia, con un aumento del tasso di occupazione fino al 2019. In quell’anno, l’80,9% dei giovani europei che hanno conseguito il titolo entro i tre anni precedenti risulta occupato. Si assiste a un calo nel 2020 in seguito all’emergenza sanitaria, a cui segue una crescita negli anni successivi fino ad oltrepassare i livelli pre pandemici. Nel 2022 si raggiunge l’82,4%. Vi sono però delle differenze in base al genere. Il tasso di occupazione è infatti sempre maggiore tra i maschi, con differenze che però vanno appiattendosi lungo il corso degli anni. Nel 2019 infatti la differenza era pari a 4,7 punti percentuali, la maggiore nel periodo considerato. Questo dato è in calo fino a raggiungere i 2,2 punti percentuali nel 2022, l’anno che registra il valore minore.
Il dato rappresenta la divisione dei giovani occupati (20-34 anni) dopo un percorso di educazione almeno pari all’istruzione secondaria superiore (livello 3 isced). Sono quindi compresi sia i neolaureati che i neodiplomati che sono rientrati dall’uscita precoce dal sistema scolastico ma l’incidenza di questo ultimo gruppo è considerata trascurabile. Sono considerati i lavoratori europei che hanno conseguito il titolo tra 1 e 3 anni precedenti alla rilevazione.
FONTE: elaborazione openpolis su dati Eurostat
(consultati: lunedì 4 Settembre 2023)