Solo in 4 province le ragazze hanno competenze numeriche superiori ai ragazzi

Divario di genere nella percentuale di studenti di III media che non raggiungono un livello sufficiente di competenza numerica (2023)

L’impatto dei gap legati al genere nell’apprendimento della matematica è fortemente variabile sul territorio nazionale. Possiamo ricostruirlo attraverso i dati Invalsi a livello provinciale, pubblicati dall’istituto di statistica nell’ambito degli indicatori sul benessere equo e sostenibile. In Italia, nel 2023, il 44,2% degli alunni di terza media ha un livello di competenza numerica non adeguato rispetto al proprio grado di istruzione. Un dato in aumento di 0,6 punti percentuali rispetto all’anno precedente. Già in terza media, le ragazze con competenze numeriche non sufficienti sono il 46,9% (+1,1 punti percentuali rispetto al 2022)  mentre tra i maschi la quota – comunque elevata – scende al 41,5% (-0,1). Uno scarto di oltre 5 punti, in aumento rispetto all’anno precedente, ma che non è omogeneo sul territorio nazionale. Il divario più ampio, nelle prove Invalsi di terza media nel 2023, si è registrato nel territorio di Isernia, con 10,9 punti di differenza tra i risultati negativi delle ragazze (55,6% insufficienti nella provincia molisana) e dei ragazzi (44,7%). Seguono Vibo Valentia (9,9) e Chieti (9,6), ma superano i 9 punti di distacco anche Pescara, Biella, Crotone e Brindisi. Considerando i singoli generi Crotone, Vibo Valentia, Caltanissetta, Palermo, Enna e Siracusa sono le provincie con la percentuali più alte di ragazze con risultati inadeguati (superiore al 66% in tutti i casi citati). Viceversa i territori di Agrigento, Crotone, Caltanissetta ed Enna sono quelli con la percentuale più alta di studenti (tra il 60 e il 64%). Sono 4 le province in cui le studentesse vanno meglio dei maschi in matematica (erano 9 nel 2022): Rovigo, Aosta, Oristano e Massa-Carrara. Tuttavia solo nel caso della provincia sarda si registra una percentuale di ragazza con competenze numeriche inadeguate superiore alla media nazionale (57,5%). Ed è appunto un risultato ancora più negativo tra i maschi (58,8%) a invertire il segno del divario di genere. Un ulteriore indice della necessità di combinare l’abbattimento degli stereotipi di genere con un investimento complessivo sugli apprendimenti nelle materie scientifiche.

Il dato calcola il divario di genere nella quota di studenti che raggiungono livelli inadeguati nelle prove Invalsi di competenza numerica (livello I e II di 5 livelli).

FONTE: Elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Invalsi e Istat (bes dei territori)
(ultimo aggiornamento: martedì 2 Luglio 2024)

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