Complessivamente i cambi di gruppo avvenuti dal settembre 2022 al novembre 2023 sono 39. Generalmente tutti i riposizionamenti sono dovuti a motivazioni di natura politica. Alcuni però possono non dipendere dalla volontà dei diretti interessati, come nel caso della formazione o dello scioglimento di gruppi. Rientrano in questa categoria, ad esempio, le 21 uscite registrate dal gruppo misto della camera a inizio legislatura. Sia Avs che Noi moderati infatti non avevano i numeri per creare dei gruppi autonomi. Di conseguenza, gli esponenti di entrambi gli schieramenti si sono visti costretti ad aderire al gruppo misto. Una volta eletto il consiglio di presidenza della camera tuttavia, quest’ultimo ha autorizzato la formazione dei due gruppi in deroga al regolamento di Montecitorio. Qualcosa di molto simile è avvenuto anche per la scissione che ha caratterizzato Azione e Italia viva che ha dato origine a 9 riposizionamenti alla camera e 4 al senato. Ci sono poi altri cambi che riguardano queste due forze politiche ma che non rientrano in questa logica in senso stretto. E sono quelli di Enrico Borghi e Dafne Musolino, confluiti in Azione-Iv rispettivamente dal Partito democratico e dal gruppo Per le autonomie. In seguito alla scissione delle due forze politiche poi, entrambi sono rimasti in Italia viva non dando origine quindi a ulteriori cambi di gruppo. Similmente l’ex ministra della famiglia Elena Bonetti, eletta fra le file di Italia viva, ha poi scelto di passare ad Azione prima però che le due formazioni di separassero. Di conseguenza il suo passaggio non ha dato origine a un cambio di gruppo vero e proprio. C’è poi il caso di Aboubakar Soumahoro. Eletto nelle file dell’Alleanza verdi e sinistra, ha seguito i suoi colleghi prima dal misto al gruppo autonomo salvo poi fare il percorso inverso a seguito delle vicende giudiziarie legate alla cooperativa gestita dalla famiglia della moglie. Un altro caso è quello di Michela Vittoria Brambilla. Storica esponente di Forza Italia e spesso al centro delle polemiche per le basse presenze in parlamento, è stata candidata dalla coalizione di centrodestra ma come indipendente. Ha inizialmente aderito al gruppo misto, salvo poi passare a Noi moderati a marzo di quest’anno. Altro caso interessante è quello del senatore a vita Carlo Rubbia. A inizio legislatura infatti è stato l’unico membro di palazzo Madama a scegliere di non aderire a nessun gruppo. Una possibilità introdotta a partire da questa legislatura a seguito della revisione del regolamento del senato. In seguito però Rubbia ha deciso di modificare la propria scelta e di aderire alla componente del minoranze linguistiche che così ha raggiunto il numero minimo di senatori necessario per costituire un gruppo autonomo.
I dati sulla composizione dei gruppi al senato è aggiornata al 13 novembre 2023.
FONTE: elaborazione e dati openpolis
(ultimo aggiornamento: lunedì 4 Dicembre 2023)