Nell’attuale legislatura sono entrate in vigore per il momento 79 leggi, un numero ancora piuttosto ridotto. Il 75% circa di queste norme sono di iniziativa governativa (59) mentre quelle che vedono come primo firmatario un esponente della camera o del senato sono il 25% del totale (20). Si tratta di una sproporzione piuttosto marcata ma non la più sbilanciata a favore dell’esecutivo se si considerano le ultime 4 legislature. Al primo posto da questo punto di vista troviamo infatti il governo Letta con l’89% di leggi approvate di iniziativa legislativa a fronte dell’11% di iniziativa parlamentare. Seguono i due governi che hanno dovuto fronteggiare il Covi-19: Conte II (84,9% governativa, 15,1% parlamentare) e Draghi (80,3% governativa, 19,1% parlamentare). Ovviamente i numeri del rapporto tra governo e parlamento nell’attuale legislatura sono anche legati al fatto che stiamo parlando di un periodo di tempo ancora limitato (13 mesi). La distanza potrebbe aumentare, o anche diminuire, nei prossimi mesi. Per questo è molto interessante monitorare queste dinamiche.
Il grafico mostra le leggi approvate, suddivise per iniziativa, in base al governo in carica nel momento dell’entrata in vigore della norma. In alcuni casi un esecutivo successivo può portare avanti anche disegni di legge che erano stati presentati dal predecessore e che non avevano concluso l’iter nel momento delle dimissioni di quest’ultimo o dello scioglimento delle camere.
FONTE: elaborazione openpolis su dati parlamento
(ultimo aggiornamento: martedì 19 Dicembre 2023)