Sono oltre 2mila i Ddl “fuori dai radar” di iniziativa parlamentare

Lo stato di avanzamento di tutti i disegni di legge presentati dall'inizio della XIX legislatura

Complessivamente, sono 2.900 le proposte di legge presentate dall’inizio della legislatura ad oggi. Di queste, solamente 144 (il 5%) hanno concluso positivamente il loro iter divenendo legge. A queste poi se ne possono aggiungere altre 70 per cui il percorso si è già concluso ma con un esito diverso dall’approvazione (atto rigettato, respinto o restituito). I Ddl attualmente in fase di discussione sono in totale 543, di cui 55 (il 10% circa) hanno visto l’approvazione di almeno un ramo del parlamento. La stragrande maggioranza delle proposte presentate tuttavia (2.143) non ha ancora visto partite il proprio iter per l’approvazione e in molti casi probabilmente non lo vedrà mai. Si tratta dei cosiddetti “Ddl fuori dai radar” o dei “Ddl fantasma”. La quasi totalità di queste proposte (2045, cioè il 95%) sono di iniziativa parlamentare. Questo è un dato che non deve sorprendere. In base all’articolo 70 della costituzione infatti tutti i deputati e i senatori possono presentare proposte. Questo spiega il numero così elevato. Spesso e volentieri i parlamentari presentano dei Ddl pur sapendo benissimo che questi non saranno mai discussi. Ma questa iniziativa è comunque utile a posizionarsi su un certo tema o a soddisfare il proprio elettorato. Molte di queste proposte però sono destinate a rimanere fuori dai radar. Come possiamo osservare anche dal grafico infatti generalmente le proposte di iniziativa governativa hanno generalmente la priorità. Infatti nel caso dell’esecutivo sono solo 12 sulle 183 totali le proposte che non hanno ancora iniziato l’iter attualmente. Cioè il 6,6%, mentre le proposte già divenute legge sono il 59%. Al contrario le iniziative parlamentari approvate definitivamente sono solo 36 e rappresentano appena l’1,34% delle proposte presentate. Sono dunque pochissime le proposte di iniziativa parlamentare che hanno la reale possibilità di arrivare alla fine dell’iter. Generalmente questi Ddl sono individuabili tra quelli presentati dai parlamentari che hanno un “indice di forza” più alto. Questi soggetti, che spesso ricoprono alcune posizioni chiave come quella di capogruppo, relatore, presidente di commissione eccetera hanno la possibilità di sfruttare la propria influenza per far avanzare le proprie proposte rispetto alle altre. È interessante osservare che sebbene il numero assoluto delle proposte parlamentari che devono ancora iniziare l’iter sia molto alto, se consideriamo il rapporto tra Ddl fuori dai radar rispetto al totale di quelli presentati si trovano valori anche più elevati. La percentuale di Ddl fantasma di iniziativa di deputati e senatori infatti è del 78,3%. Quella delle proposte di iniziativa regionale è del 79,3%, quelle di iniziativa popolare si attesta all’81,8% e infine il Cnel arriva al 100%. Anche questi dati non devono sorprendere. Non solo perché questi soggetti hanno maggiori difficoltà ad esercitare il proprio potere di iniziativa legislativa (ad esempio, la raccolta di 50mila firme nel caso dell’iniziativa popolare) e di conseguenza presentano un numero molto minore di proposte. Ma anche perché, logicamente, nelle dinamiche parlamentari le proposte provenienti dalle stesse camere assumono la priorità nei lavori. Sono fatti salvi alcuni casi eccezionali che possono avere una forte valenza simbolica. Ad esempio, nella scorsa legislatura, sulla legittima difesa era stata portata avanti la proposta di iniziativa popolare, poi modificata dalle camere.

Il grafico mostra tutti i disegni di legge presentati in parlamento dall’inizio della legislatura suddivisi per iniziativa e per stato dell’iter. La classificazione dell’iter è un’elaborazione originale di Openpolis e prende in considerazione una sola volta le proposte di legge presentate (la stessa proposta presentata in una camera e poi passata all’altra è conteggiata una sola volta, lo stesso vale per i Ddl assorbiti e approvati in testo unificato). Per maggiori dettagli vai su Openparlamento.

FONTE: elaborazione e dati openpolis
(ultimo aggiornamento: lunedì 2 Settembre 2024)

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