Con l’edizione 2018 di Cogito ergo sum openpolis ha censito le informazioni che think tank, fondazioni e associazioni politiche pubblicavano sul proprio sito internet. Era emersa in maniera molto evidente la poca trasparenza.
Oltre l’80% delle strutture non pubblicava il proprio bilancio e solo nel 45% dei casi era disponibile uno statuto. Ancora più basso il dato per l’elenco dei donatori: solo il 3% delle strutture.
Un problema non da poco, considerando l’ascesa in influenza e peso di queste organizzazioni nelle dinamiche politiche nazionali. Il caso Open di questi giorni ne è una conferma.
I dati risalgono a luglio 2018, e riguardano le strutture censite nel report openpolis Cogito ergo sum.
Con lo spazzacorrotti prima, e il decreto crescita poi (giugno 2019), sono aumentati gli obblighi di trasparenza. Ora, in quanto equiparate ai partiti, devono rendere disponibile, tra le altre cose, bilancio, statuto ed elenco dei donatori.
Sarà ora da monitorare sul rispetto di questi obblighi. Il tutto è reso ancora più complesso dal fatto che la commissione di garanzia non ha i mezzi né gli strumenti per vigilare in maniera corretta ed esaustiva.
FONTE: Dati ed elaborazione openpolis - Cogito ergo sum 2018
(ultimo aggiornamento: lunedì 30 Luglio 2018)