Se si considera l’economia nel suo complesso, in Europa le lavoratrici guadagnano il 12,7% in meno ai lavoratori. Questo è un dato che varia sensibilmente all’interno dei paesi dell’unione. I valori più alti si registrano in Estonia (20,5%), Austria (18,8%) e Germania (17,6%). I più bassi in Slovenia (3,8%), Romania (3,6%) e Lussemburgo (-0,2%). In questo scenario, l’Italia si colloca al quintultimo posto con un valore del 5%, circa 8 punti percentuali in meno rispetto alla media dell’Europa.
Il divario retributivo di genere è la differenza media tra i salari orari percepiti da uomini e donne espressa in termini percentuali. È calcolato tenendo in considerazione le imprese con più di dieci impiegati e tutti i lavori ad eccezione del settore agricolo, della difesa e degli enti sovranazionali. Non sono compresi contratti di lavoro irregolari, apprendistati e prestazioni di economia informale. Non ci sono limiti al numero di ore lavorate alla settimana, si includono quindi anche i lavori part-time. L’elaborazione di questi dati da parte di Eurostat fa parte della rilevazione della forza lavoro (labour force survey, Lfs).
Mancano i dati di Grecia e Irlanda.
FONTE: elaborazione openpolis su dati Eurostat
(consultati: venerdì 26 Maggio 2023)