Dopo l’emergenza pandemica il flussi turistici sembrano essere tornati alla normalità in tutta Europa. L’Abruzzo da questo punto di vista non fa eccezione. Nel 2021 infatti le presenze registrate in regione ammontavano a circa 5,2 milioni mentre nel 2022 erano salite a 6,4 milioni (+22,9%). L’auspicio è che anche il 2023 possa essere un anno positivo per un comparto molto importante nonostante le difficoltà legate all’inflazione e al cambiamento climatico. Da questo punto di vista però occorre sottolineare che l’Abruzzo ha molte potenzialità che sono ancora inespresse. La regione infatti nel 2022 si è piazzata solamente al 16esimo posto per numero di presenze sul suo territorio. Ai vertici c’erano invece Veneto (65,9 milioni), Trentino Alto Adige (52,1 milioni) e Toscana (42,8 milioni). Tuttavia qualche segnale incoraggiante in questa direzione c’è. Ad esempio Eurostat ci dice che tra il 2015 e il 2019 c’è stato un lieve ma costante aumento nel numero di presenze fatte registrare presso affittacamere e altre strutture simili. Ed anche la disponibilità di posti letto presso ogni tipi di struttura è stata in costante aumento, ciò nonostante l’emergenza pandemica. Si è passati infatti dai 112.475 posti letto del 2018 ai 118.241. Si tratta di un elemento da non dare per scontato dato che molte regioni a forte vocazione turistica, come Veneto, Marche, Emilia Romagna e Calabria nello stesso periodo hanno fatto registrare un saldo negativo.
Il primo grafico mostra il numero complessivo di presenze fatte registrare in tutte le tipologie di struttura ricettiva nelle regioni italiane tra il 2021 e il 2022. Il dato tiene conto sia delle presenze dei turisti stranieri che italiani. Per presenze si intende numero delle notti trascorse dai clienti negli esercizi ricettivi. Il secondo grafico invece mostra il progressivo aumento della disponibilità di posti letto nelle strutture ricettive abruzzesi tra il 2018 e il 2022.
FONTE: elaborazione Abruzzo openpolis su dati Istat ed Eurostat
(consultati: martedì 22 Agosto 2023)