Che cosa sono i country reports

Con questo documento, la commissione europea presenta le analisi sullo stato di salute economica e sociale dei paesi membri dell’Ue.

Definizione

I country reports sono le relazioni con cui la commissione europea esamina la situazione economica e sociale degli stati membri dell’Ue. Questi documenti, uno per ogni paese, vengono pubblicati annualmente nel mese di marzo e contengono analisi relative agli indicatori macroeconomici e sociali più rilevanti (la crescita, il livello dei consumi, il tasso di occupazione e altri). Le relazioni per paese variano nel numero di sezioni ed elementi che presentano, a seconda della situazione economica e sociale dello stato in questione.

La presentazione dei country reports rappresenta una delle fasi del semestre europeo. Il semestre è lo strumento ciclico attraverso cui l’Unione Europea coordina le politiche economiche e di bilancio degli stati membri, allo scopo di allinearle. All’interno di questo ciclo, la pubblicazione delle relazioni per paese è strettamente connessa ad altre fasi del semestre:

  • a novembre e dicembre, la commissione segnala la presenza in alcuni paesi di gravi squilibri macroeconomici e predispone di conseguenza esami approfonditi, i cui risultati sono inclusi nei rispettivi country reports;
  • in seguito alla pubblicazione delle relazioni a marzo, tutti gli stati membri sono tenuti a presentare entro aprile i propri programmi di stabilità e di riforma;
  • a maggio, la commissione valuta i programmi e presenta per ogni paese un progetto di raccomandazioni specifiche, su quali riforme politiche attuare per stimolare crescita e occupazione, mantenendo in ordine i conti pubblici;
  • a luglio il consiglio Ue adotta le raccomandazioni specifiche presentate dalla commissione e invita gli stati membri a seguirle;
  • all’inizio del semestre successivo, la commissione esamina i progressi compiuti dai singoli paesi nel seguire le raccomandazioni ricevute. L’andamento delle attuazioni delle raccomandazioni specifiche è anche’esso incluso nei country reports.

Dati

Come ogni paese membro dell’Ue, anche l’Italia riceve la relazione annuale della commissione riguardo la propria situazione economica e sociale. Nel country report del 2019, vengono analizzati in modo approfondito i progressi del paese, rispetto alle raccomandazioni specifiche ricevute dall’Ue dal 2011 al 2018.

Nel corso di questi 7 anni, l’Italia ha compiuto almeno alcuni progressi sul 57% delle raccomandazioni specifiche ricevute, mentre ha registrato progressi limitati o nessun progresso per il restante 43%. Le misure anti-corruzione e di riforma della pubblica amministrazione rappresentano alcuni dei maggiori passi avanti, mentre riguardo tassazione e finanze pubbliche si registrano progressi limitati.

I dati presentano il livello di attuazione complessiva delle raccomandazioni specifiche rivolte all’Italia alla fine di ogni semestre europeo dal 2011 al 2018.

FONTE: Commissione europea: country report 2019 sull'Italia
(ultimo aggiornamento: mercoledì 27 Febbraio 2019)

 

Analisi

Attraverso i country reports, la commissione europea non esprime né obblighi né sanzioni nei confronti dei paesi membri. Tuttavia, gli stati sono invitati a considerare le problematiche segnalate dalle rispettive relazioni, allo scopo di allineare le proprie politiche economiche e di bilancio alle norme e agli obiettivi stabiliti dall'Ue. Riguardo l'Italia, la relazione 2019 evidenzia molte criticità. Tra le più rilevanti emergono:

  • l'elevato rapporto tra debito pubblico e PIL, che la commissione definisce un "grave fattore di vulnerabilità" e che rischia di aumentare in futuro;
  • la scarsa produttività del paese, al di sotto della media Ue ed elemento di divario regionale tra nord e sud del paese;
  • l'alto tasso di disoccupazione, specialmente quella giovanile, che rappresenta una delle molte criticità sociali del paese;
  • il livello di tassazione sul lavoro e sul capitale e il livello di evasione fiscale, tra i più alti dell'Unione Europea.

Per affrontare questi squilibri economici e sociali, la commissione invita l'Italia a mettere in atto politiche macroeconomiche e di bilancio orientate alla stabilità e a promuovere, allo stesso tempo, riforme strutturali e maggiori investimenti. Tuttavia, ritiene che i piani di bilancio dell'attuale governo possano ostacolare, invece di favorire, la ripresa economica del paese. Nel report, la commissione presenta quelle che ritiene le problematiche delle principali riforme promosse dal governo Conte, sostenendo che:

  • le nuove misure che hanno introdotto la possibilità di prepensionamento (riforma quota 100) aumenteranno la spesa pensionistica e avranno effetti negativi sulla crescita;
  • il ricorso al sistema di tassazione forfettario previsto dalla flat tax ridurrebbe le imposte solo per i lavoratori autonomi, aumentandole invece per le imprese;
  • il sistema del reddito di cittadinanza potrebbe rivelarsi difficile da attivare e molto oneroso per la pubblica amministrazione. La commissione non esclude la possibilità che questa misura abbia degli effetti positivi sull'occupazione, ma sottolinea che ciò dipenderà dall'efficacia dei controlli.

 

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