Definizione
L’Unione europea (Ue) è l’unione politica ed economica che raggruppa 27 paesi europei ed è regolata da due trattati, il trattato sull’Unione europea (Tue) e il trattato sul funzionamento dell’Unione europea (Tfue).
L’articolo 1 del Tue definisce l’Ue come un’organizzazione alla quale gli stati membri conferiscono competenze al fine di raggiungere obiettivi comuni. Questa definizione tuttavia potrebbe descrivere qualsiasi organizzazione internazionale, mentre l’Unione è a tutti gli effetti qualcosa di diverso, pur non rientrando attualmente né nella definizione di confederazione né, tantomeno, in quella di federazione. Eppure il tema della federazione, come direzione verso la quale tendere, è presente sin dagli esordi. Il ministro degli esteri francese Robert Schuman, ad esempio, affrontò la questione già nel 1950, nel corso del dibattito che precedette la nascita della Ceca (comunità economica del carbone e dell’acciaio) ovvero il primo nucleo da cui è sorta prima la Comunità europea e poi l’Unione europea.
La fusione della produzione di carbone e di acciaio assicurerà subito la costituzione di basi comuni per lo sviluppo economico, prima tappa della Federazione europea, e cambierà il destino di queste regioni che per lungo tempo si sono dedicate alla fabbricazione di strumenti bellici di cui più costantemente sono state le vittime.
Riflessioni sul carattere costituzionale dei Trattati istitutivi.
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Inoltre, nonostante nel 2005 sia fallito il primo tentativo di adottare una vera e propria costituzione europea, l’idea che i trattati costituscano una forma di costituzione era stata sostenuta dalla giurisprudenza europea già vent’anni prima.
[…] la comunita economica europea è una comunita di diritto nel senso che né gli stati che ne fanno parte, né le sue istituzioni sono sottratti al controllo della conformita dei loro atti alla carta costituzionale di base costituita dal trattato.
D’altronde molte delle norme prodotte dall’Unione europea (in particolare i regolamenti) sono direttamente applicabili negli stati membri. E questa è la principale caratteristica, insieme al finanziamento anche attraverso risorse proprie, che la distingue completamente da un’organizzazione internazionale
L’Unione peraltro ha competenze esclusive in materie per nulla marginali. La ripartizione di competenze tra Ue e stati membri è definita già nei primi articoli del Tfue (artt. 2-6).
Rientrano nella competenza esclusiva Ue:
- l’unione doganale;
- la definizione delle norme in materia di concorrenza necessarie al funzionamento del mercato interno;
- la politica monetaria per i paesi dell’area euro;
- la conservazione delle risorse biologiche del mare nel quadro della politica comune della pesca;
- la politica commerciale comune.
Su queste materie solo l’Unione può legiferare agendo in maniera simile a una vera e propria federazione. Gli stati membri infatti possono intervenire in questi settori solo se autorizzati dall’Ue o per dare concreata attuazione alle sue norme.
Rientrano invece nella competenza concorrente settori quali:
- il mercato interno;
- le politiche sociali (solo per aspetti specifici);
- la coesione economica, sociale e territoriale (politiche regionali);
- l’agricoltura e la pesca (tranne la conservazione delle risorse biologiche del mare);
- l’ambiente;
- la protezione dei consumatori;
- i trasporti;
- le reti transeuropee;
- l’energia;
- lo spazio di libertà, sicurezza e giustizia;
- i problemi comuni di sicurezza in materia di sanità pubblica (con alcune limitazioni);
- la ricerca, lo sviluppo tecnologico e lo spazio;
- la cooperazione allo sviluppo e gli aiuti umanitari.
In questi casi possono legiferare sia l’Ue che gli stati membri. Questi ultimi tuttavia esercitano la loro competenza nella misura in cui non l’Ue non abbia esercitato la propria.
In un’ulteriore categoria rientrano poi le cosiddette competenze di sostegno:
- tutela e miglioramento della salute umana;
- industria;
- cultura;
- turismo;
- istruzione, formazione professionale, gioventù e sport;
- protezione civile;
- cooperazione amministrativa.
In queste materie l’Unione ha solo competenza per sostenere, coordinare o completare l’azione degli stati.
Da menzionare infine che gli stati sono tenuti dai trattati a coordinare le loro politiche economiche nell’ambito dell’unione.
Per esercirare le funzioni che gli sono attribuite dai trattati, l’Unione deve comunque fondare la propria azione sui principi di sussidiarietà e proporzionalità (art. 5 Tue).
L’azione dell’Ue è limitata dai principi di sussidiarietà e proporzionalità.
La sussidiarietà implica che l’Ue eserciti la propria competenza concorrente solo se e quando l’azione dei singoli stati sia ritenuta non sufficiente. Secondo il principio di proporzionalità invece l’Ue limita la propria azione a quanto necessario per raggiungere gli scopi dei trattati.
Dati
Attualmente sono 27 gli stati membri dell’Unione europea. Dopo una prima fase, quando ancora l’organizzazione era limitata alla Ceca, a cui parteciparono i 6 stati fondatori (Belgio, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo e Pesi Bassi), nel 1973 si sono uniti Irlanda, Danimarca e Regno Unito e poi nel 1981 la Grecia. Nel 1986 invece è stato il turno di Spagna e Portogallo e circa 10 anni più tardi di Austria, Finlandia e Svezia (1995). Nel 2004 si è verificato il cosiddetto allargamento a est, e altri 10 stati si sono uniti all’Ue (Cipro, Estonia, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Slovenia e Ungheria) seguiti nel 2007 da Bulgaria e Romania. Infine la Croazia (2013) che, ad oggi, è l’ultimo paese ad aver completato il processo di integrazione.
Il processo di adesione all’Unione europea
Il percorso cronologico che dai sei stati fondatori della Ceca ha portato all’Unione europea composta di 27 stati membri
FONTE: elaborazione openpolis su dati consiglio europeo
(consultati: martedì 26 Settembre 2023)
Nel 2020 invece si è verificato un fenomeno nuovo, ovvero la Brexit. Per la prima volta infatti un paese membro, il Regno Unito, ha deciso di uscire dall’Unione, dopo poco meno di cinquant’anni dalla sua adesione.
27 gli stati membri dell’Unione europea.
Come abbiamo visto in alcune materie l’Unione europea ha una struttura più federale mentre in altre rimane maggiore il peso degli stati. Ma a parte questo un elemento determinante quando si osserva l’equilibrio tra Unione e stati membri è rappresentato dal bilancio. Infatti ad oggi il bilancio dell’Unione rappresenta circa l’1% del suo prodotto interno lordo (Pil), mentre in media il bilancio degli stati membri rappresenta il 50% del loro Pil.
Inizialmente per il periodo 2021-2027 le istituzioni europee avevano previsto una spesa pari a 1.211 miliardi di euro (a prezzi del novembre 2020) per assolvere ai diversi compiti che gli sono attribuiti dai trattati.
Con la crisi da Covid-19 tuttavia la commissione ha deciso di attivare un nuvo strumento finanziario, denominato Next generation Eu, per un valore complessivo di 807 miliardi.
La previsione di spesa dell’Unione europea tra 2021 e 2027
Le principali voci di spesa del quadro finanziario pluriennale europeo 2021-2027 e del Next generation Eu (prezzi novembre 2020)
FONTE: elaborazione openpolis su dati commissione europea
(consultati: martedì 26 Settembre 2023)
2.018 miliardi di € la spesa prevista dall’Ue per il periodo 2021-2027 tra Quandro finanziario pluriennale e Next generation Eu.
Analisi
Gli stati europei riuniti nell’Ue rappresentano un’importante potenza economica. Dal punto di vista politico, anche se negli anni si è assistito a qualche miglioramento nei processi, i meccanismi decisionali restano piuttosto complessi. Il motivo è che l’Unione europea ha un sistema istituzionale ibrido, visto che è più strutturata di un’organizzazione internazionale, ma meno di una vera e propria federazione. Come in un’organizzazione internazionale, infatti, molte delle decisioni più importanti passano dalle trattative tra i governi nazionali. L’influenza degli stati però è, almeno in parte, bilanciata da istituzioni proprie di uno stato vero e proprio. C’è un parlamento eletto direttamente e un organo almeno in parte paragonabile a un governo (la commissione). È su questo equilibrio fragile, tra interesse europeo e interessi nazionali, che si regge l’intera architettura dell’Unione.