Che cos’è la vulnerabilità sociale

La vulnerabilità sociale riguarda chi vive una situazione di incertezza sociale ed economica. Un indicatore Istat misura quanto ogni territorio sia vulnerabile, partendo dalla condizione sociale e abitativa di chi ci vive.

Definizione

Vulnerabilità sociale e materiale significa vivere in una condizione di incertezza, suscettibile di trasformarsi in vero e proprio disagio economico e sociale. Attraverso un indicatore proposto da Istat, è possibile stimare per ciascun territorio la sua vulnerabilità, a partire dalle caratteristiche di chi ci abita. Più è alto, maggiore è il rischio di disagio e vulnerabilità in quella zona. Se inferiore a 97 il territorio ha un basso indice di vulnerabilità, tra 97 e 98 il rischio è medio-basso, tra 98 e 99 rischio medio, tra 99 e 103 rischio medio-alto, sopra 103 rischio alto

Questo indice è utile perché condensa in un’unica misura diversi indizi che segnalano possibili situazioni di sofferenza. Ad esempio la presenza di genitori single con figli, di giovani che non studiano e non lavorano, di famiglie numerose e in abitazioni sovraffolate, di anziani soli, di persone senza titolo di studio.

Dati

La vulnerabilità sociale di un territorio viene calcolata sulla base delle informazioni raccolte durante il censimento generale. Tra le maggiori città italiane, sono soprattutto quelle del mezzogiorno a mostrare i livelli di vulnerabilità sociale e materiale più alti.

FONTE: Istat, elaborazione per commissione periferie
(ultimo aggiornamento: domenica 1 Gennaio 2017)

Le più vulnerabili sono Napoli e le 3 siciliane. In queste città l'indice supera il 103, limite oltre il quale si può parlare di rischio di fragilità elevato. Subito al di sotto di questa soglia, altre due città meridionali: Reggio Calabria e Bari. In fondo alla classifica i capoluoghi del centro-nord, in particolare Milano, Bologna e Venezia.

Analisi

I territori con un'elevata vulnerabilità sociale meritano un'attenzione particolare, anche rispetto alla programmazione degli interventi e dei servizi pubblici. Si tratta infatti di aree in cui convivono strati sociali potenzialmente più deboli. Nelle zone ad alta vulnerabilità è maggiore l'incidenza di famiglie numerose o composte solo da anziani, genitori single, giovani che non studiano e non lavorano, adulti senza titoli di studio o analfabeti, famiglie in disagio economico o che vivono in case sovraffollate. Fattori che rendono più probabile una condizione di disagio materiale. Inoltre questi territori potrebbero essere più vulnerabili durante una fase di crisi economica o di congiuntura negativa.

PROSSIMO POST