Definizione
L’organizzazione mondiale della sanità (Oms, in inglese world health organization – Who) è l’agenzia delle Nazioni unite specializzata in questioni sanitarie. Ha sede a Ginevra ed è composta da 194 stati membri (tutti gli stati membri dell’Onu meno il Liechtenstein e con l’aggiunta di due territori autoamministrati del pacifico). L’organizzazione è stata fondata nel 1946, subito dopo la nascita dell’Onu, ed è entrata in funzione nel 1948.
The objective of the World Health Organization shall be the attainment by all peoples of the highest possible level of health.
Il suo obiettivo è “il raggiungimento, da parte di tutte le popolazioni, del più alto livello possibile di salute” inteso in senso molto ampio. Infatti il preambolo della costituzione dell’Oms specifica come per salute non si debba intendere l’assenza di malattia, ma piuttosto uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale.
L’Oms è articolata in tre organi: il segretariato, l’assemblea mondiale e il consiglio esecutivo, oltre a 6 uffici regionali (Europa, Americhe, Africa, Mediterraneo orientale, Pacifico occidentale e Sud-est asiatico).
L’assemblea mondiale è il massimo organo decisionale dell’Oms. Ne fanno parte tutti gli stati membri, ciascuno con potere di voto, e solitamente si riuniscono a maggio a Ginevra. In questa sede vengono definite politiche che l’organizzazione intende portare avanti e viene votata la proposta di bilancio. È sempre l’assemblea inoltre a scegliere il segretario generale e gli stati membri che potranno nominare un componente del consiglio.
Il consiglio esecutivo è composto da 34 membri con specifiche competenze in ambito medico, che restano in carica per tre anni. La funzione del consiglio è quella di dare attuazione alle politiche definite dall’assemblea.
Il segretariato è invece composto dal direttore generale e dal personale tecnico e amministrativo dell’organizzazione. Tedros Adhanom è il nono direttore dell’Oms. Eletto nel 2017 in precedenza era stato prima ministro della sanità e poi degli esteri in Etiopia.
Tra le sue attività l’Oms definisce linee guida su questioni sanitarie globali, fornisce assistenza tecnica agli stati membri, svolge attività di monitoraggio sulle tendenze in ambito sanitario, finanzia la ricerca medica e fornisce aiuti di emergenza in caso di calamità.
I programmi dell’organizzazione talvolta hanno carattere sociale oltre che strettamente sanitario occupandosi ad esempio di nutrizione, condizioni abitative, l’igiene e condizioni di lavoro.
Dati
Ciascuno stato membro deve partecipare al bilancio dell’organizzazione con dei contributi fissi (assessed contributions), calcolati sulla base della popolazione e del Pil di ciascun paese. Tuttavia nel biennio 2018-2019 i contributi fissi hanno rappresentato solo il 15,3% del bilancio dell’organizzazione. La maggior parte dei fondi è arrivato invece dai cosiddetti contributi volontari (voluntary contributions), messi a disposizione dagli stati membri ma in gran parte anche da Ong, organizzazioni filantropiche private e vari altri soggetti.
Attualmente la quota più alta di fondi arriva comunque dagli stati, attraverso i contributi volontari (35%) anche se le fondazioni filantropiche private forniscono una quota considerevole del budget (11%). Nell’ultimo biennio l’Italia ha contribuito all’organizzazione per 59,4 milioni di dollari, di cui la maggior parte di contributi fissi (60%).
Chi finanzia l’organizzazione mondiale della sanità
L'organizzazione mondiale della sanità non è finanziata solo dagli stati ma anche da molti contributori privati.
FONTE: Organizzazione mondiale della sanità
(ultimo aggiornamento: martedì 9 Giugno 2020)
I fondi dell'Oms si distinguono inoltre per destinazione. La maggior parte del budget dell'organizzazione è infatti destinato a programmi specifici (earmarked funds) mentre solo il 25,3% può essere utilizzato senza vincoli particolari. Alcuni programmi sono oggetto di maggiore interesse da parte di chi fornisce i contributi volontari, altri invece risultano più difficili da finanziare. Nel biennio 2018-2019 il programma di contrasto alla poliomielite, ad esempio, ha ricevuto da solo il 19,2% di tutto il bilancio dell'Oms.
Analisi
Negli anni '60 la quota di contributi destinati all'Oms senza condizioni aveva raggiunto i 2/3 del bilancio complessivo dell'organizzazione. Nei decenni successivi questa quota si è gradualmente ridotta a causa del rifiuto dei maggiori finanziatori ad aumentare i propri contributi fissi. Tra gli anni '80 e '90 in particolare alcuni stati membri, tra cui gli Usa, prima hanno ridotto e poi interrotto i propri contributi ponendo l'organizzazione di fronte a una crisi finanziaria.
Negli anni successivi la crescita del bilancio dell'Oms è stata in gran parte trainata dall'aumento dei contributi volontari, da parte degli stati ma anche di soggetti privati, che tuttavia sono in larga misura destinati a programmi specifici.
Se da un lato i contributi volontari hanno permesso in questi anni di portare avanti programmi molto importanti, dall'altra è evidente che in questa condizione la capacità dell'Oms di definire autonomamente le proprie priorità risulta estremamente limitata.
A maggio 2020 l'amministrazione Trump ha aspramente criticato l'Oms per come è stata gestita la pandemia da Covid-19, congelando momentaneamente i fondi destinati all'organizzazione. Considerando che i contributi volontari degli Stati Uniti hanno rappresentato nel biennio 2018-2019 l'11,7% dei fondi erogati dall'Oms appare evidente come questa risulti esposta alle pressioni dei propri finanziatori.
Questa situazione peraltro svilisce la natura multilaterale dell'organizzazione. Le decisioni strategiche su come debba agire l'Oms e tutti gli aspetti politici, inclusi gli eventuali conflitti, dovrebbero essere discussi e risolti in seno all'assemblea. Questa tuttavia non ha alcuna voce in capitolo rispetto ai contributi volontari.