Come funziona il giuramento del presidente della repubblica e il suo insediamento
Pochi giorni dopo l’elezione del nuovo presidente della repubblica, avviene il giuramento e l’insediamento del capo dello stato. Una giornata di cerimonie formali che segnano un passaggio importante per le istituzioni italiane.
La cerimonia di giuramento e l’insediamento del presidente della repubblica rappresentano momenti formali ma comunque importanti nella vita delle istituzioni repubblicane.
Nel corso degli anni le cerimonie che accompagnano questo momento sono in parte variate pur seguendo una struttura che si ripete in maniera piuttosto precisa.
Una differenza nel protocollo può riguardare, a seconda dei casi, il ruolo del presidente del senato, in quanto seconda carica dello stato. Infatti nel caso in cui il mandato del presidente della repubblica sia già giunto al termine o che questi abbia per qualsiasi ragione rassegnato le dimissioni, è proprio il presidente del senato ad assumere il ruolo di supplenza. In questo caso dunque le funzioni del presidente emerito sono esercitate, almeno nei passaggi più formali, dal presidente del senato che a sua volta viene sostituito da un suo vice.
Casi come questi si sono verificati ad esempio durante le cerimonie di insediamento di Sergio Mattarella e Carlo Azeglio Ciampi. Nel primo caso perché Napolitano si era dimesso dopo 2 anni dall’inizio del suo secondo mandato. Nel secondo perché Scalfaro si dimise subito dopo l’elezione di Ciampi, in modo da velocizzarne l’insediamento.
Dalla residenza privata al giuramento
Il giorno in cui è previsto il giuramento del neo eletto capo dello stato, questi viene rilevato presso la sua abitazione privata dal segretario generale della camera dei deputati.
A bordo di una vettura presidenziale (solitamente la Lancia Flaminia 335) i due si recano alla camera, dove li attende il parlamento riunito in seduta comune. Dalla partenza fino all’arrivo al palazzo suona la campana di Montecitorio.
All’arrivo, il presidente è ricevuto dai presidenti della camera e del senato. Qui un reparto dei carabinieri in grande uniforme gli rende gli onori. Entrato in aula il nuovo capo dello stato prende posizione alla destra del presidente della camera dei deputati, alla sinistra del quale siede invece il presidente del senato.
A questo punto il presidente della camera dichiara aperta la seduta invitando il presidente della repubblica a prestare giuramento come previsto dall’articolo 91 della costituzione.
Giuro di essere fedele alla Repubblica e di osservarne lealmente la Costituzione.
Questa prassi è stata seguita quasi sempre nella storia repubblicana, con un’eccezione. Nel corso dell’insediamento di Antonio Segni infatti il testo venne letto dal presidente della camera Leone che in seguito chiese a Segni di pronunciare “Lo giuro”.
In ogni caso, l’avvenuto giuramento viene annunciato da 21 salve di artiglieria e dalla campana di Montecitorio. Dopodiché il presidente della camera cede il posto al nuovo capo dello stato che, rimanendo in piedi, rivolge il messaggio alla nazione.
Dalla camera dei deputati a palazzo del Quirinale
Congedatosi dall’aula il presidente raggiunge il presidente del consiglio. Dopo aver preso in rassegna il reparto d’onore i due salgono sull’auto presidenziale e raggiungono l’altare della patria.
Qui il presidente viene ricevuto dal capo di stato maggiore della difesa e dopo alcuni momenti cerimoniali sale le scale, in cima alle quali osserva un minuto di raccoglimento. Al termine la pattuglia acrobatica delle frecce tricolori sorvola l’area.
Dopo aver ricevuto il saluto del sindaco di Roma, il capo dello stato torna all’auto presidenziale, con la quale raggiunge piazza del Quirinale dove sono schierati alcuni reparti di presidio interforze.
Arrivato a palazzo il presidente viene accolto dal capo del cerimoniale e da vari alti funzionari della presidenza della repubblica nonché dal presidente emerito.
Nello studio alla Vetrata il presidente emerito consegna al nuovo capo dello stato le insegne di cavaliere di gran croce decorato di gran cordone dell’Ordine al merito della repubblica.
Il capo dello stato e il presidente emerito della repubblica, accompagnati dai presidenti delle aule parlamentari, dal capo del governo e dal presidente della corte costituzionale, fanno ingresso nel salone dei corazzieri, dove li aspettano le alte cariche dello stato.
Il congedo del presidente emerito e la firma dei primi atti presidenziali
Arrivati alla fine delle cerimonie il presidente emerito passa in rassegna un reparto di formazione interforze che rende gli onori e riceve dal comandante del reggimento corazzieri uno stendardo presidenziale. Dopo essersi congedato quindi il presidente emerito lascia il palazzo.
Da questo momento il nuovo presidente può iniziare a firmare i primi decreti presidenziali, tra i quali la nomina il nuovo segretario generale del Quirinale. Non è tuttavia necessario che questo passaggio avvenga immediatamente. Mattarella ad esempio chiese al segretario generale in carica di mantenere provvisoriamente la propria posizione lasciandogli il tempo di assumere una decisione definitiva.
Foto: Quirinale